Situato in posizione dominante lungo il centro storico di Auletta, accanto all’imponente campanile a tre ordini, si trova l’eremitaggio dello “Jesus”. La chiesa di S. Elia, fondata dai monaci Basiliani nel 1182 e la chiesa di S. Nicola nella metà del XIII secolo.

Il complesso composto dalla chiesa di S. Elia e dalle sue pertinenze laterali e dalla superiore chiesa di S. Nicola di Myra o dei Greci con le sue cappelle laterali atte a formare una croce latina, è unica nel suo genere e per trovarne delle altre bisogna andare a Siponto presso Manfredonia, in  provincia di Foggia o S. Maria della Rocca, nelle Marche, ma in questi luoghi su due piani si sviluppa un'unica chiesa. Da noi la realta'è diversa perchè le chiese sono due e la superiore, con un ambiente unico a una sola navata terminante a crociera per la presenza di due cappelle: del Santissimo Sacramento e di Santa Monica mentre l'altra  Cappella di San Giovanni Borgia era ubicata sulla parte di sud est della chiesa e oggi occupati dagli uffici del MiDA. Tutte e tre le cappelle erano luoghi di altrettante confraternite.

Il rifacimento dello Jesus, e della cappella di antica data, comunemente chiamata del Santissimo Sacramento, (situata all'interno della chiesa di San Nicola di Myra cattedrale di Auletta fino al 1857, anno fatidico per il violento terremoto che sconvolse il territorio del Vallo ed in particolare il territorio di Auletta provocando distruzione e morte) avrà una funzione di contenitore" di rappresentanza con una sala convegni e un archivio biblioteca mentre gli ambienti posti attorno allo spazio a corte costituiranno, come da progetto, un piccolo sistema di valorizzazione e commercializzazione dei prodotti locali. Questo è quanto è auspicato nel progetto, vale a dire la conversione del prisco complesso religioso e laicale, con funzioni bene reiterate da consuetudini antiche e da liturgie preordinate, in un moderno, per gli usi che si richiedono ora dalle comunità, edificio pubblico rispondente a molteplici esigenze.

Il rifacimento della Cappella del Santissimo Sacramento, anche se per scopi diversi, è sicuramente un fatto importante, ci fa ritornare indietro nel tempo, a quella comunità che si costituiva intorno al castello, alla chiesa e alle sue Cappelle votive. Due poli, uno laico e altro cattolico, daranno vita alla comunità. La cattedrale di San Nicola di Myra è antica e tutt'intorno, nei vicoli, sui portali, quelli rimasti, si legge la testimonianza di un borgo con le pertinenze ecclesiastiche del 600. L'imponente campanile a tre ordini, restaurato dopo il sisma del 23 novembre del 1980, campeggia su quello che è rimasto di una chiesa che doveva senza ombra di dubbio essere bella e spaziosa, ma per la quale il tempo e l'incuria furono fatali. L'edificio, tutto intero dello Jesus, si è sempre presentato all'osservatore curioso come un manufatto costituito da almeno tre corpi di fabbrica sovrapposti tra loro.

Il primo costituiva la parte sottostante che delimitava anche il centro storico nelle mura medioevali con annessa chiesa di S.Helia; il secondo costituiva la chiesa di San Nicola di Myra e il terzo doveva rappresentare l'insieme di pertinenze che man mano hanno dilatato il corpo iniziale della chiesa nel corso dei secoli.

 Certamente l'edificio può dirsi unico nel suo genere per il modo in cui è stato concepito e per la presenza delle volte che costituiscono la soffittatura della parte di edificio che dà verso Via Rivellino e che era sede del Cappellone della "Società del nome di Dio Santissimo" nella chiesa di S.Helia.

La presenza degli uffici del MIdA mi sollecita oggi a dare un ulteriore impulso alla conoscenza del luogo dal quale è passata molta della nostra storia. Nel tempo il complesso assumerà il nome di Yesus per indicare un solo corpo in Cristo.

Tratto dal libro "LA CHIESA RITROVATA DI S. HELIA"  - Libro del Prof. Michele Marsico. Già preside. Aulettese

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